Franco Mondello
Ciao Dondolo
Franco Mondello, giocatore storico del
Livorno anni Settanta
Franco Mondello, è scomparso a causa di un arresto cardiaco
nel primo pomeriggio del 14 febbraio 2011.
Nato a Cetraro, in provincia di Cosenza, Mondello avrebbe compiuto 58 anni il
prossimo 18 Maggio.
Il giocatore del Livorno
stava partecipando ad una partita domenicale con gli amici al complesso Roller
Soccer in Coteto, un quartiere di
Livorno città dove l'ex centrocampista viveva, ed aveva sentito
un lieve malore.
Non gli aveva dato molta importanza, ma aveva deciso di lasciare il campo e di
andare negli spogliatoi a fare una doccia.
Tornato a casa, le sue condizioni erano peggiorate, e in pochissimo tempo non
riusciva a respirare regolarmente.
La figlia più grande Veronica, che si trovava in casa con il figlio di 6 mesi,
ha avvertito i soccorritori. Dopo le prime manovre di rianimazione avvenute in
casa, è stato trasferito tramite l'ambulanza della Misericordia di
Livorno al pronto soccorso:
purtroppo il cuore ha smesso di battere definitivamente nonostante tutti i
tentativi.
Giocatore storico del Livorno, giocando per ben 9 anni del '72 all'81, aveva
indossato la maglia della Reggina dall'83 all'86', vincendo 2 campionati di
serie C2 con Tobia prima e Caramanno poi, e la maglia del Messina.
Era andato in pensione all'inizio di quest'anno, dopo aver cessato l'attività di
una ditta di autotrasporti.
I funerali si svolgeranno mercoledì 16 febbraio alle 9,30 nella cappella
mortuaria dell'ospedale. Poi il copro sarà trasferito al cimitero dei Lupi.
Se n'è andato "Dondolo", tifosi amaranto in lutto
1972-‘73: il Livorno è ritornato in serie C dopo otto anni nella serie cadetta.
Il presidente è Corasco Martelli, l’allenatore è Bassi. La squadra non è male e
si spera in una pronta risalita, ma ci sono avversarie più forti. Il campionato
lo vincerà la Spal e gli amaranto si piazzeranno al quinto posto. Alla sesta
giornata è in programma il derby con il Pisa. Il Livorno scende in campo con
Tani, Cencetti, Tendi, Tanello (Pupo), Lenzi, Maggini, Mondello, Cherubini,
Mola, Zanardello, Monti. Ed è quest’ultimo, un giovane livornese all'esordio,
che risolve la partita nel finale. Se non andiamo errati, quel derby fu la
partita d’esordio anche per Franco Mondello, detto Dondolo per la sua tipica
andatura, un’ala destra tradizionale, veloce, abile nel dribbling e nel cross.
Giocherà nel Livorno fino all’81, per un totale di quasi 200 presenze e più di
20 gol. L’ultima partita disputata fu contro la Nocerina, il 7 giugno del 1981,
vinta 1-0 proprio con un suo gol. Quei campionati cominciavano tutti con la
speranza della B, ma invece della promozione alla fine arrivarono i fallimenti e
in B ci saremmo tornati, come tutti sanno, solo dopo trent’anni. I nostri
avversari si chiamavano Giulianova, Riccione, Fano, e c’erano tanti derby:
Lucca, Massa, Viareggio, Arezzo... Di momenti da ricordare ce ne sarebbero
tanti, come le trasferte a Lucca dove ci portavamo dietro la spazzatura per
tirarla alla Topolino rossonera che faceva il giro del campo prima dell'inizio
della partita. E proprio in uno di quei derby a Lucca Dondolo segnò un gran gol.
È possibile, si chiede qualcuno, avere nostalgia della serie C dopo i successi
dell’era Spinelli? Sì, è possibile, perché quello era calcio vero e questo no,
perché c’erano giocatori come Mondello, come Vitulano, come tanti altri che non
saranno stati dei campioni ma che erano i nostri eroi, gente che entrava nel
cuore dei tifosi e che ci resterà per sempre. A quei tempi le maglie erano
amaranto per davvero e ad ogni ruolo corrispondeva un numero: Dondolo per noi
tifosi di quella generazione sarà per sempre il vero numero 7 del Livorno.
Franco Mondello era nato a Cetraro in provincia di Cosenza il 18 maggio del
1953, e come molti giocatori amaranto si era poi stabilito definitivamente a
Livorno. La domenica giocava ancora con gli amici nei campetti di Coteto, e si
divertiva come tutti quelli che la passione per il calcio ce l'hanno nel sangue
e non sono solo dei testimonial per qualche telefonino.
Lo ricordiamo con questa
foto della stagione 1978-79, allenatore Burgnich. E speriamo che anche la
società lo ricordi come merita.
E' morto Franco Mondello, uno dei simboli della Reggina targata C2
Martedì 15 Febbraio 2011 13:44
Una partita, l'ultima. Franco Mondello se n'è andato all'età di 57 anni, dopo aver rincorso quella passione che non smetteva mai di battere. A smettere di battere, purtroppo, è stato invece il suo cuore, stroncato da un infarto. Come ogni domenica mattina, Mondello si era recato a giocare con gli amici presso il complesso "Roller Soccer", sito in un quartiere di Livorno, città dove l'ex centrocampista viveva. Uno strano malore, avvertito durante la partita, lo aveva spinto ad uscire anzitempo dal campo, per fare subito rientro negli spogliatoi. L'accortezza però non è servita, poiché le condizioni sono peggiorate di minuto in minuto, rendendo inutile anche l'arrivo dell'ambulanza, chiamata subito dopo il rientro a casa. Una vera e propria tragedia, che lascia tanto dolore ed amarezza nei tifosi reggini di "vecchia data". Mondello infatti, ha indossato la maglia della Reggina dall'83 all'86', vincendo 2 campionati di serie C2, con Tobia prima e Caramanno poi. In riva allo Stretto, ha vestito i panni del mediano di spinta, tutto grinta e quantità. Prima di indossare l'amaranto calabrese, con lo stesso colore era stato protagonista assoluto in Toscana, giocando per ben 9 anni (72-81) nel Livorno: coi labronici fu utilizzato nel ruolo di ala destra, tant'è vero che per le sue movenze sulla fascia i supporters livornesi gli affibbiarono il soprannome di "dondolo". Nato a Cetraro, in provincia di Cosenza, Mondello avrebbe compiuto 58 anni il prossimo 18 Maggio. Alla famiglia, le più sincere condoglianze da parte di Reggionelpallone.it.
1972-‘73: il Livorno è ritornato in serie C dopo otto anni nella serie cadetta. Il presidente è Corasco Martelli, l’allenatore è Bassi. La squadra non è male e si spera in una pronta risalita, ma ci sono avversarie più forti. Il campionato lo vincerà la Spal e gli amaranto si piazzeranno al quinto posto. Alla sesta giornata è in programma il derby con il Pisa. Il Livorno scende in campo con Tani, Cencetti, Tendi, Tanello (Pupo), Lenzi, Maggini, Mondello, Cherubini, Mola, Zanardello, Monti. Ed è quest’ultimo, un giovane livornese all'esordio, che risolve la partita nel finale. Se non andiamo errati, quel derby fu la partita d’esordio anche per Franco Mondello, detto Dondolo per la sua tipica andatura, un’ala destra tradizionale, veloce, abile nel dribbling e nel cross. Giocherà nel Livorno fino all’81, per un totale di quasi 200 presenze e più di 20 gol. L’ultima partita disputata fu contro la Nocerina, il 7 giugno del 1981, vinta 1-0 proprio con un suo gol. Quei campionati cominciavano tutti con la speranza della B, ma invece della promozione alla fine arrivarono i fallimenti e in B ci saremmo tornati, come tutti sanno, solo dopo trent’anni. I nostri avversari si chiamavano Giulianova, Riccione, Fano, e c’erano tanti derby: Lucca, Massa, Viareggio, Arezzo... Di momenti da ricordare ce ne sarebbero tanti, come le trasferte a Lucca dove ci portavamo dietro la spazzatura per tirarla alla Topolino rossonera che faceva il giro del campo prima dell'inizio della partita. E proprio in uno di quei derby a Lucca Dondolo segnò un gran gol. È possibile, si chiede qualcuno, avere nostalgia della serie C dopo i successi dell’era Spinelli? Sì, è possibile, perché quello era calcio vero e questo no, perché c’erano giocatori come Mondello, come Vitulano, come tanti altri che non saranno stati dei campioni ma che erano i nostri eroi, gente che entrava nel cuore dei tifosi e che ci resterà per sempre. A quei tempi le maglie erano amaranto per davvero e ad ogni ruolo corrispondeva un numero: Dondolo per noi tifosi di quella generazione sarà per sempre il vero numero 7 del Livorno. Franco Mondello era nato in provincia di Cosenza il 18 maggio del 1953, e come molti giocatori amaranto si era poi stabilito definitivamente a Livorno. La domenica giocava ancora con gli amici nei campetti di Coteto, e si divertiva come tutti quelli che la passione per il calcio ce l'hanno nel sangue e non sono solo dei testimonial per qualche telefonino. Lo ricordiamo con questa foto della stagione 1978-79, allenatore Burgnich. E speriamo che anche la società lo ricordi come merita.
Correva sempre. Per tutti, ci pensava Franco.
Fino al novantesimo. Maglia numero 4, portata fuori dai
pantaloncini come si usava negli anni Settanta. Franco Mondello se n’è andato in
cielo. Aveva 57 anni, viveva a Livorno, la città che l’aveva adottato quasi
ventenne e che gli aveva permesso di guadagnare nel calcio fino a diventare una
bandiera del club amaranto con oltre 200 gare in serie C dal 1972 all’81. Negli
ultimi vent’anni “Dondolo”, soprannome che gli hanno “attaccato” in Toscana per
la sua tipica andatura, ha fatto l’autotrasportatore non rinunciando mai alle
partite con gli amici. Cosentino di Cetraro, ha giocato due sole stagioni a
Messina ma ha lasciato un ricordo indelebile in riva allo Stretto.
Centrocampista di quantità, di quelli che dovevano correre per i Virgilio e gli
Jannucci, Franco Mondello è stato un esempio di generosità e rispetto per la
maglia. Arrivò a Messina nell’estate del 1981, proveniva dal Livorno. C’era
Alfredo Ballarò, lui divenne il suo “maratoneta”. Primo anno non esaltante per
la squadra (sesta) ma lui entra subito nei cuori degli sportivi peloritani e ne
diventa un idolo: 34 gare e un gol all’Ercolanese. L’anno dopo è quello del
trionfo con la promozione in C1. Franco, fratello dell’attaccante peloritano
Santino, è uno dei simboli di quel Messina che si mette alle spalle gli anni bui
riportando gioia e successi al “Celeste”. Trentatré gare e migliaia di
chilometri da protagonista prima di salutare e tornare nella sua Calabria dove
chiude la carriera con Reggina e Crotone. Un grande ex che forse non smetterà di
correre neanche lassù, sempre al servizio degli altri. Marco Capuano - GDS
1 commento
Un affettuoso, ultimo pensiero per colui che con grande orgolio, dignità e rispetto portò la maglia numero 4 del nostro glorioso ACR Messina negli anni che segnarono la rinascita. Avevo 12 anni quando il Messina fu promosso dalla serie C2 alla C1, conservo ancora il poster di quella formazione, ricordo benissimo molti dei gol e tutti i calciatori… Franco era il mio modello, lo imitavo, desideravo giocare come lui, davanti a Colaprete e Bellopete, era una fortezza, instancabile, non si fermava mai. Sono profondamente commosso.Carlo Arrigo - 15 Febbraio 2011 17:08
Addio a Franco Mondello il "maratoneta" di Ballarò
Da Vivere Ultras
Se n'è andato "Dondolo", tifosi amaranto in lutto
1972-‘73: il Livorno è
ritornato in serie C dopo otto anni nella serie cadetta. Il presidente è Corasco
Martelli, l’allenatore è Bassi. La squadra non è male e si spera in una pronta
risalita, ma ci sono avversarie più forti. Il campionato lo vincerà la Spal e
gli amaranto si piazzeranno al quinto posto.
Alla sesta giornata è in programma il derby con il Pisa. Il Livorno scende in
campo con Tani, Cencetti, Tendi, Tanello (Pupo), Lenzi, Maggini, Mondello,
Cherubini, Mola, Zanardello, Monti. Ed è quest’ultimo, un giovane livornese
all'esordio, che risolve la partita nel finale.
Se non andiamo errati, quel derby fu la partita d’esordio anche per Franco
Mondello, detto Dondolo per la sua tipica andatura, un’ala destra tradizionale,
veloce, abile nel dribbling e nel cross. Giocherà nel Livorno fino all’81, per
un totale di quasi 200 presenze e più di 20 gol. L’ultima partita disputata fu
contro la Nocerina, il 7 giugno del 1981, vinta 1-0 proprio con un suo gol.
Quei campionati cominciavano tutti con la speranza della B, ma invece della
promozione alla fine arrivarono i fallimenti e in B ci saremmo tornati, come
tutti sanno, solo dopo trent’anni. I nostri avversari si chiamavano Giulianova,
Riccione, Fano, e c’erano tanti derby: Lucca, Massa, Viareggio, Arezzo...
Di momenti da ricordare ce ne sarebbero tanti, come le trasferte a Lucca dove ci
portavamo dietro la spazzatura per tirarla alla Topolino rossonera che faceva il
giro del campo prima dell'inizio della partita. E proprio in uno di quei derby a
Lucca Dondolo segnò un gran gol. È possibile, si chiede qualcuno, avere
nostalgia della serie C dopo i successi dell’era Spinelli? Sì, è possibile,
perché quello era calcio vero e questo no, perché c’erano giocatori come
Mondello, come Vitulano, come tanti altri che non saranno stati dei campioni ma
che erano i nostri eroi, gente che entrava nel cuore dei tifosi e che ci resterà
per sempre.
A quei tempi le maglie erano amaranto per davvero e ad ogni ruolo corrispondeva
un numero: Dondolo per noi tifosi di quella generazione sarà per sempre il vero
numero 7 del Livorno.
Franco Mondello era nato in provincia di Cosenza il 18 maggio del 1953, e come
molti giocatori amaranto si era poi stabilito definitivamente a Livorno. La
domenica giocava ancora con gli amici nei campetti di Coteto, e si divertiva
come tutti quelli che la passione per il calcio ce l'hanno nel sangue e non sono
solo dei testimonial per qualche telefonino.
Lo ricordiamo con questa foto della stagione 1978-79, allenatore Burgnich. E
speriamo che anche la società lo ricordi come merita.
Franco Mondello era calabrese di nascita, ma livornese di adozione. Aveva il sangue amaranto e negli anni Settanta, epoca buia del calcio di casa nostra, è stato una bandiera, uno dei giocatori simbolo in cui la tifoseria si identificava. Al pari di Miguel Vitulano di cui fu amico e compagno di squadra. La sua prima stagione è quella del dopo retrocessione: 1972/73. Vestirà la maglia amaranto fino al 1981 con una sola interruzione, nella stagione 1979/80. Ironia della sorte fu proprio l'anno in cui il Livorno sfiorò il ritorno in serie B. Ma tra i cadetti gli amaranto non arrivarono per via di un attacco sterile capace di segnare appena 20 gol in 34 giornate. Le sue discese sulla corsia destra, la sua capacità di saltare l'uomo e di crossare. Il suo spirito di sacrificio che lo portava a rientrare in difesa mancarono in maniera decisiva allo squadrone di Burgnich che arrivò terzo dietro a Catania e Foggia, staccato di appena due punti. Tornò l'anno dopo, Mondello. Fu il suo ultimo campionato in amaranto. Solcò la fascia destra come sempre. All'epoca non c'erano gli esterni. C'era l'ala tornate, il suo ruolo, quello che "Dondolo", così battezzato affettuosamente dai tifosi per la sua andatura caracollante, sapeva interpretare magistralmente. L'ultima presenza delle 198 in amaranto è del 7 giugno 1981: Livorno-Nocerina, partita decisiva per la salvezza. Finisce 1-0 per i nostri. Il gol, il ventunesimo della sua carriera con la maglia che più amava, lo segna proprio lui, Franco Mondello.
C'è una foto che fa parte della storia amaranto dove la gradinata, con alcune impalcature a sud, quasi a simboleggiare una gestione instabile, nello spicchio che va dalla curva a centrocampo non lascia intravedere un pezzo dei gradoni. Piena stivata anche la scala di accesso agli spalti, numerosissime presenze di tardivi anche alla rete. In campo c'è Franco "Dondolo" Mondello che ha appena scaricato alle spalle del portiere della Nocerina il pallone decisivo per evitare la retrocessione in C2. La passione di una città, quella di un popolo e quella di un giocatore raccolte in una magnifica istantanea di quella che per l'autore del gol sarà l'ultima delle 219 partite che lo consacrano bandiera del Livorno per sempre. Dondolo è stato il giocatore amaranto più presente a cavallo degli anni settanta, i suoi baffi e la sua caracollante andatura che gli fece attribuire il soprannome, erano le caratteristiche estetiche alle quali si abbinavano un discreto dribbling e un piede destro piuttosto dolce. Fu il primo a cui pensai, quando per il settimo compleanno di alé Livorno.it scrissi un pezzo sui migliori sette numero 7 della storia calcistica labronica.
Nato in Calabria e rimasto
livornese a carriera finita Dondolo esordì in maglia amaranto dopo l'ultimo
campionato di serie B (1972/73) prima del trentennale digiuno e lo fece in un
derby vinto a un quarto d'ora dal termine, dando vita ai primi "scòzzi" col
pisano Rapalini che dopo un decennio di duelli in fascia (quando il 3 marcava il
7) finirono insieme all'Ardenza. Un carattere splendido gli permise di
attraversare compagni, dirigenti e allenatori fino al 7 giugno del 1981 di quel
gol salvezza; in mezzo scorsero i dribbling, i cross, l'amicizia con Riccardo
Martelli e Miguel Vitulano, i cartellini gialli e talvolta rossi, i 22 gol
segnati e soprattutto l'affetto del popolo amaranto che lo convinse a fermarsi
anche a scarpette appese.
Indimenticabili restano la sua doppietta, non ancora venmtenne, in un Livorno -
Rimini 2-0 (1972/73) con il primo gol segnato dopo neanche 40 secondi di gioco e
il gol in mezza rovesciata che decise Livorno - Lucchese 1-0 (1977/78) a
coronamento di una prestazione che Vinicio Saltini dalle pagine de IL TELEGRAFO
raccontò così: "(...) di gran lunga il miglior uomo in campo. Lo sarebbe stato
comunque, perché ha saputo spendere tesori di energie, sempre rimanendo nel
raggio dell'azione. Ma poi ha segnato un gol fantastico, una pennellata di gran
classe e allora tutti zitti. E sull'attenti."
LIVORNO. Ha cominciato a sentirsi male sul campo, rincorrendo il pallone con quella passione da ex bomber per cui anche il match della domenica mattina è un sfida all'ultimo respiro. Sul momento, a quel lieve malore non ha prestato attenzione. È morto neanche due ore dopo in ospedale, dopo che il personale sanitario ha tentato di rianimarlo in tutti i modi. Se n'è andato così, stroncato a 57 anni da un arresto cardiaco, Franco Mondello, giocatore storico del Livorno anni Settanta, quello di Vitulano e Graziani. Ieri mattina, come ogni domenica, era andato a giocare con gli amici al complesso Roller Soccer in Coteto. Dopo le undici, mentre era in campo, ha cominciato ad avvertire una strana sensazione. A cui non ha dato peso. Ha preferito però interrompere la partita e andare negli spogliatoi a fare la doccia. Mondello, che dopo aver lasciato il Livorno ha giocato anche nel Messina e nella Reggina, poco prima di mezzogiorno è tornato nella sua casa di via della Meridiana, dove abitava da anni. Il lieve malore è peggiorato e lui deve aver cominciato a preoccuparsi. In casa c'era Veronica, la figlia più grande, che aveva con sé il suo bambino di sei mesi. «Gli avevo chiesto di non ndare a giocare - dice Veronica - perché da un po' di tempo avevo paura gli accadesse qualcosa. Invece lui è andato, dicendo che con la pioggia la palla va che è una meraviglia». La situazione è precipitata in pochi istanti, Mondello non riusciva più a respirare regolarmente. Veronica ha chiamato l'emergenza sanitaria. Sul posto è arrivata l'ambulanza della Misericordia di Livorno e i soccorritori hanno capito la gravità della situazione. Già in casa gli hanno prestato le prime manovre di rianimazione. Poi, anche se il battito del suo cuore era quasi assente, lo hanno trasferito in pronto soccorso, nel tentativo estremo di salvargli la vita. È stato tutto inutile. Franco Mondello, che era andato in pensione il gennaio scorso dopo aver chiudo definitivamente una ditta di autotrasporti, si è spento nel primo pomeriggio di ieri. I funerali, curati dalla pubblica assistenza, si terranno domattina alle 9,30 alla cappella mortuaria dell'ospedale. Poi il copro sarà trasferito al cimitero dei Lupi. Alla famiglia vadano le condoglianze del Tirreno. (a.c.)
14 febbraio 2011
LIVORNO. Non è il giorno migliore per festeggiare, ma le date dei compleanni non si possono certo scegliere. Fatto sta che il Livorno oggi festeggia 96 anni, una lunga storia fatta d'amore e di passione della città per questa maglia. Compleanno che coinciderà con la prima volta di Walter Novellino, ma anche con la fitta di dolore per la morte di Franco Mondello di cui parliamo in cronaca. "Dondolo" lascia un vuoto in tutti gli appassionati di Livorno, e ci piace immaginare un suo abbraccio lassù all'amico Miguel Vitulano. Domenica il Livorno giocherà con il lutto al braccio e si chiederà alla Lega di poter osservare anche un minuto di raccoglimento. Davvero il minimo.
14 febbraio 2011
LIVORNO. Franco Mondello era un "ragazzo di Calabria" che prepara la valigia
e arriva al nord, per realizzare i suoi sogni. Mondello, classe 1953, di
Cetraro, provincia di Cosenza non era partito da solo, ma scortato da un solerte
genitore che addirittura aveva saputo munirsi della raccomandazione del grande
Nils Liedholm. Il provino lo fece, e lo superò, per il Brescia, serie B, dove
nel '71-'72 allenava Andrea Bassi, uno che coi giovani già alla Fiorentina aveva
fatto benissimo. Mondello aveva 17 anni e mezzo, mise il piede nella prima
squadra soltanto in cinque-sei partite, quando a fine stagione seppe che il
mister lasciava il Brescia e andava al Livorno. Fu la sua fortuna. Perché Bassi
lo portò a Livorno con sé. Prima giocò nella "Primavera" con Bonsanti, poi le
prime convocazioni, fatto sta che alla 6ª giornata debuttò contro il Pisa
nell'1-0 deciso da Monti. Una escalation di successi. Mondello cominciò a
segnare. E non smise più, soprattutto nei derby, quando si caricava. Molti
ricordano quello che Mondello considerava il suo gol più bello, quello contro la
Lucchese, nella stagione'77-'78 in sforbiciata acrobatica. E anche quello per il
2-2 al Pisa del'73-'74, quando il Livorno perdeva 2-0. Entrò al 50' in
sostituzione di Martelli e già al 62' riaprì la partita, scartando un po' tutti
e a porta vuota servendo l'assist a Bercellino. Mondello non si considerava un
vero bomber. Per lui i grandi attaccanti del "suo" Livorno erano un immenso
Romoletto Graziani, due volte di seguito a quota 18 e una terza a 11, uno in più
di Riccardo Martelli, l'impareggiabile Miguel Vitulano che una volta concluse a
quota 12 e quindi Scarpa con 11 e Ulivieri con 10. Ma alla fine andava
orgoglioso della sua storia al Livorno, una storia fatta di reti che hanno
arricchito il palmares amaranto. Dopo la doppietta al Rimini e i gol a Samb e
Spal nel primo anno con l'allenatore Bassi, segnò anche in tutti e 7 gli altri
di presenza nel Livorno (ndr:'73-'74, all. G.B. Fabbri e Uzzecchini, con
l'Empoli, 2-0 e il Pisa 2-2;'74-'75, all. Lojacono, Mauro Lessi e Puccinelli,
con la Massese, 1-1, a Grosseto, 3-2 e con la Torres, 1-1;'75-'76, all. Bassi, a
Lucca, 1-1, con la Pistoiese, 2-0 e lo Spezia, 2-1;'76-'77, all. Mazzetti e Ugo
Conti, col Grosseto, 1-0;'77-'78, all. Meucci, con l'Arezzo, 1-1 e la Lucchese,
1-0;'78-'79, all. Burgnich, a Lucca, 1-1, a Catania, 1-1 e con la Salernitana,
2-3;'80-'81, all. Corelli e Ugo Conti, quelli con la Paganese, a Francavilla e
con la Nocerina per la già raccontata salvezza). Mondello conclude la sua
militanza nel Livorno, ma poi, dopo altre esperienze in altre squadre, tornò in
città. Che diventa la sua città, dove ha lavorato e vissuto con la sua famiglia.
Una città di cui andava orgoglioso, perché gli aveva insegnato tanto.
LIVORNO 15 febbraio 2011 Ha cominciato a sentirsi male sul campo, rincorrendo il
pallone con quella passione da ex bomber per cui anche il match della domenica
mattina è un sfida all’ultimo respiro. Sul momento, a quel lieve malore non ha
prestato attenzione. È morto neanche due ore dopo in ospedale, dopo
Sul momento, a quel lieve malore non ha prestato
attenzione. È morto neanche due ore dopo in ospedale, dopo che il personale
sanitario ha tentato di rianimarlo in tutti i modi. Se n’è andato così,
stroncato a 57 anni da un arresto cardiaco, Franco Mondello, giocatore storico
del Livorno anni Settanta, quello di Vitulano e Graziani. Ieri mattina, come
ogni domenica, era andato a giocare con gli amici al complesso Roller Soccer in
Coteto. Dopo le undici, mentre era in campo, ha cominciato ad avvertire una
strana sensazione. A cui non ha dato peso. Ha preferito però interrompere la
partita e andare negli spogliatoi a fare la doccia.
Mondello, che dopo aver lasciato il Livorno ha giocato anche nel Messina e nella Reggina, poco prima di mezzogiorno è tornato nella sua casa di via della Meridiana, dove abitava da anni. Il lieve malore è peggiorato e lui deve aver cominciato a preoccuparsi. In casa c’era Veronica, la figlia più grande, che aveva con sé il suo bambino di sei mesi.
Livorno 14 febbraio 2011 –
Appresa la notizia della scomparsa di Franco Mondello, ex giocatore del Livorno
calcio, l’assessore allo sport Claudio Ritorni ha inviato alla famiglia un
telegramma di condoglianze.
Questo il testo: “Partecipo con estremo dolore alla perdita di Franco che lascia
un vuoto incolmabile non solo nel mondo del calcio ma nel cuore di ogni
livornese ed esprimo tutta la mia vicinanza e le mie più accorate condoglianze
alla famiglia.”
Si è spento, stroncato da un infarto, l’ex capitano della Reggina anni
80
LIVORNO - Ha cominciato a sentirsi male sul campo, rincorrendo il pallone con quella passione da ex bomber per cui anche il match della domenica mattina è un sfida all’ultimo respiro. Sul momento, a quel lieve malore non ha prestato attenzione. È morto neanche due ore dopo in ospedale, dopo che il personale sanitario ha tentato di rianimarlo in tutti i modi. Se n’è andato così, stroncato a 57 anni da un arresto cardiaco, Franco Mondello, giocatore storico del Livorno anni Settanta, quello di Vitulano e Graziani. Ieri mattina, come ogni domenica, era andato a giocare con gli amici al complesso Roller Soccer in Coteto. Dopo le undici, mentre era in campo, ha cominciato ad avvertire una strana sensazione. A cui non ha dato peso. Ha preferito però interrompere la partita e andare negli spogliatoi a fare la doccia.
Mondello, che dopo aver lasciato il Livorno ha giocato anche nel Messina e nella Reggina, poco prima di mezzogiorno è tornato nella sua casa di via della Meridiana, dove abitava da anni. Il lieve malore è peggiorato e lui deve aver cominciato a preoccuparsi. In casa c’era Veronica, la figlia più grande, che aveva con sé il suo bambino di sei mesi.
«Gli avevo chiesto di non andare a giocare - dice Veronica - perché da un po’ di tempo avevo paura gli accadesse qualcosa. Invece lui è andato, dicendo che con la pioggia la palla va che è una meraviglia».
La situazione è precipitata in pochi istanti, Mondello non riusciva più a respirare regolarmente. Veronica ha chiamato l’emergenza sanitaria. Sul posto è arrivata l’ambulanza della Misericordia di Livorno e i soccorritori hanno capito la gravità della situazione. Già in casa gli hanno prestato le prime manovre di rianimazione. Poi, anche se il batito del suo cuore era quasi assente, lo hanno trasferito in pronto soccorso, nel tentativo estremo di salvargli la vita. È stato tutto inutile.
Franco Mondello, che era andato in pensione il gennaio scorso dopo aver chiudo definitivamente una ditta di autotrasporti, si è spento nel primo pomeriggio di ieri. I funerali, curati dalla pubblica assistenza, si terranno domattina alle 9,30 alla cappella mortuaria dell’ospedale. Poi il copro sarà trasferito al cimitero dei Lupi. (a.c.) (tratto dal sito www.iltirreno.gelocal.it/livorno)
di
bradipoluminoso il domenica 13 febbraio 2011, 21:07
boia dé, Dondolo, uno di noi, uno dei nostri, uno del nostro calcio che non c'è
più. salutami Miguel.
di
fat boy il domenica 13 febbraio 2011, 21:50
Un altro calcio .....niente tv solo tanta passione e gente come lui con
attributi pesanti ...addio Franco fai ir cross a Miguel !!!
di
Mediano il domenica 13 febbraio 2011, 22:05
Un altro della Grande Famiglia Amaranto che ci lascia. In maniera stavolta a dir
poco inaspettata vista l'età. Condoglianze.
di
BelgianRisicatore il domenica 13 febbraio 2011, 23:09
Se mi chiedessero quale ex-giocatore ci vorrebbe nel Livorno di oggi,
risponderei proprio Mondello. Ala destra, ottimo dribbling, testardo, mai domo,
correva come un ossesso, non rifiutava mai il duello con l'avversario e non si
perdeva mai d'animo. Cinquasette anni sono pochi pero. Non é giusto. Sentite
condoglianze alla famiglia. Grazie Mondellino
di
*A*M*A*R*A*N*T*O* il lunedì 14 febbraio 2011, 9:28
E' stato un eroe del Livorno di quei tempi. Uno di quelli che lasciano il segno
per sempre. Per me che ero un bimbetto una figura memorabile, come Miguel. Il
gol in semirovesciata con la Lucchese me lo ricordo ancora e sono passati più di
30 anni. Ciao Dondolo.
di
Laga il lunedì 14 febbraio 2011, 12:31
Immenso Dondolo. Con te se ne và un altro pezzo della mia adolescenza, la
migliore, quella del pre motorino e delle girate allo stadio in autobus per
venire a vedervi allenare.
di
alexis il lunedì 14 febbraio 2011, 14:56
una vittoria in casa sará il meglio regalo per lui
di
ale67 il lunedì 14 febbraio 2011, 15:36
da un po' di tempo è uno spicinio..
ciao Franco
di
tazze il lunedì 14 febbraio 2011, 17:21
Ho avuto il piacere e l'onore di giocarci insieme in un torneo estivo di
quartiere quando ormai aveva smesso di giocare.Ricordo l'emozione e che avevo
essendo più giovane. I migliori di quell'epoca se ne stanno andando via troppo
giovani e questo mette una tristezza da morire,specialmente in un momento dove
la (maglia amaranto) i calciatori di oggi non hanno idea di cosa sia. Sentite
condoglianze alla famiglia.
di
fresdav il lunedì 14 febbraio 2011, 18:49
C'ho sempre nell'occhi un gò di rovesciata all'ardenza , non mi riordo contro
chie , e un gò su rigore all'ultima giornata che volle dire salvezza , ma non mi
riordo un artra vorta contro chie , dentro un ardenza che c'aveva gradinata e
curva sudde chiusi. Era l'idolo del mi babbo (franco come lui) Un artro anno di
merda.....
di
fresdav il lunedì 14 febbraio 2011, 18:51
a già cacchio la rovesciata era ontro la Lucchese.....
di FABRI il lunedì 14 febbraio 2011, 21:59
Vitulano Ribechini Mondello, la mia gioventu' ,i miei splendidi ricordi, giocatori ma sopratutto uomini veri niente a che vedere con quei mercenari che abbiamo in squadra al momento!Grazie di tutto ragazzi non vi dimenticheremo
di
andrea744 il lunedì 14 febbraio 2011, 23:15
Dondolo..... condoglianze alla famiglia. Dicono che noi rivoluzionari siamo
romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la
vita per quello in cui crediamo
di
lastoria il martedì 15 febbraio 2011, 16:44
Ciao DONDOLO salutami MIGUEL...un altro pezzo di AMARANTO che va via e anche te
troppo presto .. un altro eroe dei miei tempi della mia squadra del mio LIVORNO
...campionati veri di lotte e sudore di battaglie al sud...e noi bimbi di 'urva
che incollati alla vecchia radiolina quando giocavate in trasferta..speravamo in
una mitica vittoria per poter festeggiare con voi all'aereoporto di pisa quando
rientravate...
UN ABBRACCIO DI CUORE ALLA TUA FAMIGLIA...
Con la maglia del Livorno |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
C/B |
11/02/73 |
Livorno |
2-1 |
Turiano di Reggio Calabria |
55° |
||
C/B |
25/02/73 |
Livorno |
1-2 |
Lattanzi di Roma |
41° |
||
C/B |
22/04/73 |
Livorno |
2-0 |
Chiozza di Genova |
15° - 1° |
||
C/B |
23/09/73 |
Livorno |
2-0 |
Esposito di Torre Annunziata |
90° |
||
C/B |
26/05/74 |
Livorno |
2-2 |
Frasso di Capua |
52° |
||
C/B |
03/11/74 |
Livorno |
1-1 |
Lops di Torino |
2° |
||
C/B |
26/01/75 |
Livorno |
3-2 |
Marino di Taranto |
65° |
||
C/B |
23/02/75 |
Livorno |
1-1 |
Bitocchi di Tivoli |
23° |
||
C/B |
02/11/75 |
Livorno |
1-1 |
Colasanti di Roma |
45° |
||
C/B |
07/12/75 |
Livorno |
2-0 |
Romanetti di Messina |
88° |
||
C/B |
30/05/76 |
Livorno |
2-1 |
D'Elia di Salerno |
16° |
||
C/B |
30/01/77 |
Livorno |
3-0 |
Governa di Alessandria |
72° |
||
Coppa |
21/08/77 |
Livorno |
0-0 |
|
65° |
||
Coppa |
24/08/77 |
Livorno |
1-0 |
Pairetto di Torino |
65° |
||
Coppa |
21/09/77 |
Livorno |
0-0 |
Materassi di Firenze |
65° |
||
Coppa |
31/08/77 |
Livorno |
0-0 |
|
65° |
||
Coppa |
04/09/77 |
Livorno |
1-0 |
Falasca di Chieti |
65° |
||
Coppa |
07/09/77 |
Livorno |
3-0 |
Leni di Perugia |
65° |
||
C/B |
26/02/78 |
Livorno |
1-1 |
Ponzano di Alessandria |
30° |
||
C/B |
09/04/78 |
Livorno |
1-0 |
Lanzafame di Taranto |
83° |
||
C1/B |
22/10/78 |
Livorno |
1-1 |
Castaldi di Vasto |
13° |
||
C1/B |
29/10/78 |
Livorno |
1-1 |
Colasanti di Roma |
20° |
||
C1/B |
09/06/79 |
Livorno |
2-3 |
Sguizzato di Verona |
5° |
||
C1/B |
16/11/80 |
Livorno |
1-1 |
Lorenzetti di Macerata |
84° |
||
C1/B |
17/05/81 |
Livorno |
1-1 |
Coppetelli di Tivoli |
76° |
||
C1/B |
07/06/81 |
Livorno |
1-0 |
Sarti di Modena |
49° |
1977-1978 Franco Mondello gol contro la Lucchese